Oggi a Firenze il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha incontrato la
Mission
I lavoratori della Menarini dopo la dichiarazione
fatta dall’azienda di oltre 1.000 esuberi...
fatta dall’azienda di oltre 1.000 esuberi...
Poesia attribuita al pastore Martin Niemöller
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Emilio Miceli incontra i delegati della Menarini Firenze
Il nuovo segretario generale FILCTEM incontra la RSU Menarini Firenze
componente
Filctem della Rsu della “Menarini”, il più grande gruppo farmaceutico
italiano in Europa e nel mondo, in preparazione dello sciopero generale
Cgil di domani (mercoledì 14 novembre, n.d.r.) esteso per altre
quattro ore in sede aziendale contro l'annuncio di 1000 esuberi
dichiarato nei giorni scorsi dall'azienda. Al centro del confronto, il
tema acuto della norma inserita dal Governo nella “spending review” che
opera una diversa regolamentazione delle prescrizioni dei farmaci che,
anziché regolare i mercati, colpisce direttamente i prodotti. “E' una
scelta dannosa – ha detto Miceli – che colpisce un segmento alto del
nostro sistema produttivo – dalla ricerca alla produzione – e non fa che
indebolire il paese. Aspettiamo ancora – aggiunge il segretario - la
convocazione al ministero dello Sviluppo Economico e chiediamo un
cambiamento sostanziale della norma perchè è inutile discutere di
competitività quando poi si colpisce pesantemente un settore strategico
che incorpora innovazione e ricerca”. Nel corso dell'incontro si è
anche presa in esame la situazione specifica della “Menarini”, il cui
progetto industriale sembra puntare ad un suo ridimensionamento nel
nostro paese. “Abbiamo bisogno – commenta il leader sindacale – di
capire fino in fondo quali siano gli obiettivi industriali del Gruppo e
le scelte che intende compiere in Italia. Ma - ammonisce – vogliamo
dire con chiarezza che la ricerca e la produzione farmaceutica mal si
addicono a soluzioni “low cost” tipiche di altre aree del mondo: in
questo settore si custodisce la salute delle persone e bisogna farlo al
meglio!”. “In questo senso – conclude Miceli – sarà necessaria, a valle
del confronto con il ministero, una discussione serrata con il management e la proprietà stessa”.
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